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Il Porciglione (Rallus aquaticus) appartiene, come parecchie altre specie, alla famiglia dei Rallidi. Tra le tante esistenti a livello mondiale ricorderemo, per l’italia: la Gallinella d’acqua, la Folaga, il Pollo sultano,  il Voltolino, la Schiribilla e la  Schiribilla grigiata.

Lo sfuggente Porciglione si lascia ammirare dai visitatori

 
E’ un uccello tipicamente acquatico e l’habitat d’elezione sono le zone umide ricche di vegetazione, dove conduce una vita piuttosto riservata, tanto che è più facile sentirlo che vederlo. In Italia è sedentario e parzialmente migratore: è peraltro una specie comune e ben diffusa nei siti idonei.

Il nome italiano di questa caratteristica specie deriva dal richiamo che ricorda, vagamente, il grugnito di un porcellino da latte.
Di seguito alcuni dati relativi alla biologia del Porciglione: la lunghezza del corpo si aggira sui 23 – 26 cm, il peso va da 100 -190 grammi dei maschi ai 85 – 135 grammi delle femmine,  fa due nidiate e depone dalle 6 alle 11 uova, di colore bruno crema punteggiate di un rossiccio scuro:  entrambi i genitori si occupano della cova, che dura una ventina di giorni. I pulcini sono nidifughi e quindi in grado di muoversi autonomamente anche poco tempo dopo la schiusa. Si ciba di molluschi, insetti, invertebrati acquatici, vegetali: in pratica è onnivoro e talora assume comportamenti da autentico predatore, ad esempio nei confronti di piccoli rettili o anfibi, come le rane, che in pieno inverno è talora in grado di stanare, mezze addormentate, dai loro rifugi fangosi.
In tal caso è di grande aiuto il lungo becco rosso corallo di cui i porciglioni sono dotati.
Domenica 29 gennaio mi trovavo presso la Riserva Naturale Foce dell’Isonzo quando ben due porciglioni si sono lasciati fotografare ed osservare a lungo, senza dimostrare alcun timore sia nei confronti dei fotografi naturalisti che  dei semplici visitatori.
Un esemplare, che  sicuramente aveva già mangiato a sufficienza, si godeva il sole facendo un sonnellino; l’altro era decisamente affamato e scandagliava il fondo del piccolo stagno e le rive alla ricerca di cibo.
Oltre al sottoscritto erano presenti altri due fotografi e concordavamo sul fatto che il comportamento dei due porciglioni apparisse quanto meno fuori dalle righe,  fino a quel momento, per tutti e tre,  gli incontri con questa specie erano stati infatti alquanto sfuggenti, con brevi apparizioni tra la vegetazione o limitati al solo  ascolto del  verso.
A un esame più approfondito risulta invece che nel periodo più freddo dell’anno questi uccelli possono perdere la naturale ritrosia, accettando la presenza umana – se innocua – pur di potersi procurare qualcosa da mangiare: una condizione estrema, dovuta al gran freddo di questi giorni, che deve aver provocato non poche perdite tra la fauna selvatica e i soggetti meno robusti.
Penso che la possibilità di osservare con relativa facilità questa e tante altre specie animali, nel loro ambiente e in assoluta libertà, sia un buon motivo per passare una bella giornata immersi nella natura della Riserva della Foce dell’Isonzo e in quel sito eccezionale che è l’Isola della Cona.
Nota di colore: così come il Voltolino di un mio precedente articolo, anche il porciglione più attivo a un certo punto ha deciso di darsi una bella, e prolungata, sistemata al piumaggio: piace credere  che sia stato anche per il desiderio di ben comparire nelle foto che a raffica gli venivano scattate.

Il Porciglione mentre fa un bagno di sole per scaldarsi nella fredda giornata d'inverno

Disturbato inizia a muoversi a va a caccia nell'acqua

Intento a cibarsi forse ad estrarre qualche invertebrato dal fango

Deve addirittura immergersi quasi totalmente...chissà cos'avrà trovato

Nonostante il folto pubblico la fame gli toglie qualunque inibizione

Qui l'acqua è ghiacciata! Il freddo ha reso le cose difficili per molte specie

Terminato il pranzo il rallide si sposta all'asciutto

Inizia la sequenza di pulizie forse per farsi bello davanti agli osservatori e fotografi

Il piumaggio pulito protegge l'animale dalle intemperie

Ed ora finalmente è giunta l'ora del riposino

 

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