L’ ordine dei Charadriformes si compone, secondo alcuni autori, di ben 16 famiglie e vi appartengono non meno di 316 specie a livello globale.
I limicoli sono così chiamati per l’ambiente frequentato, ovvero zone umide e fangose e per il fatto che si alimentano, a seconda della lunghezza del becco e delle zampe, spostandosi qua e là in acqua o nel fango prendendo il cibo dalla superficie acquea o a varia profondità nei detti elementi.
L’identificazione delle numerose specie dei limicoli non è sempre facile: le piccole dimensioni, il piumaggio che varia a causa della muta, livree diverse a seconda della stagione estiva o invernale, piumaggi legati all’età, la distanza spesso notevole cui è possibile osservarli e non ultima una certa somiglianza tra varie specie, mettono spesso l’osservatore in grossa difficoltà.
Il Cavaliere d’Italia (Himantopus hymantopus) non pone problemi di identificazione le dimensioni, la colorazione del piumaggio bianco – nero e marroncino negli esemplari femminili, le zampe rosa – rosse lo rendono facilmente identificabile a qualunque distanza.
Questa specie è presente in Italia dalla primavera all’estate, al termine della stagione riproduttiva migra nell’ Africa subsahariana, solo pochi esemplari svernano nel sud della penisola. Frequenta le paludi poco profonde indifferentemente salate o dolci e ambienti similari, è un nidificante discretamente comune.
Il Cavaliere d’Italia, per la Collins Bird Guide (forse il testo più aggiornato a livello europeo), ha conosciuto tra gli anni ‘80 e ’90 del secolo scorso un notevole incremento numerico. Questo fenomeno è particolarmente apprezzabile nella nostra penisola, grazie alla creazione di numerose zone palustri protette, dalle nuove norme sulla caccia che hanno anticipato la chiusura della stagione venatoria escludendo quella primaverile, alla scoperta e utilizzo da parte del cavaliere di zone umide create dall’uomo come le risaie, le vasche degli zuccherifici, le saline e via dicendo. Questo incremento numerico era stato peraltro anticipato e previsto, tra i primi anni ’70 e il 1983, secondo ”Il Magico Mondo degli Uccelli” della de Agostini.
In Italia il Cavaliere d’Italia è diffuso in Sardegna, Sicilia, Puglia, Lazio, Emilia Romagna, Toscana, Piemonte, Lombardia, Veneto.
In Friuli Venezia Giulia lo si può incontrare, nella stagione adatta, nella zona meridionale della regione, segnatamente quella della fascia lagunare. La sua presenza in Regione era sicuramente molto limitata al tempo dell’Inventario Faunistico Regionale Permanente (1986 – 1990) dove risulta segnalato in solo 5 elementi e si riporta la nidificazione di una coppia nel territorio del Comune di Marano Lagunare e di 6 – 8 coppie in Val Panera – Grado (Utmar).
Alla luce di quanto sopra, per avere informazioni aggiornate, mi sono rivolto a tre esperti in campo ornitologico, che operano con successo nella nostra Regione:
Fabio Perco, direttore della S.B.I.C., afferma che la specie trenta anni fa era scarsa se non rara, ora è comune e ben diffusa e non sembra soffrire di decremento numerico. Evidenzia altresì che presso la località Isola della Cona ricompresa nella Riserva Naturale Foce dell’Isonzo dove la specie nidificava, la volpe riduce di molto il successo riproduttivo, in alcuni anni azzerandolo del tutto.
Nicoletta Perco conferma che la predazione da parte della volpe sta creando qualche problema anche altrove, al punto che in Val Cavanata (pure Riserva Naturale) è stato installato un recinto elettrificato per tenerla lontana dalla zona di nidificazione; a ciò va aggiunto il meteo che, con violenti acquazzoni, può provocare un repentino innalzamento del livello idrico che talvolta sommerge nidi. Per non parlare della predazione effettuata da parte di vari rapaci, come ad esempio il Falco di palude.
Glauco Vicario, responsabile delle Riserve Naturali Regionali Valle Canal Novo e Foce dello Stella, mi comunica che la specie, nella prima area protetta sopra menzionata, è numericamente stabile negli ultimi cinque anni e che nel periodo 2013 -2017 il numero delle nidificazioni accertate oscilla tra 15 e 30.
Ma la specie è presente e ben diffusa anche in molte altre aree palustri – costiere, dove volpe ed altri predatori scarseggiano o sono del tutto assenti.
In sintesi, nella nostra regione il Cavaliere d’Italia è passato da uno status di quasi rarità e quello di specie comune, ben diffusa negli ambienti idonei; ciò ha inevitabilmente destato l’interesse dei predatori che vengono facilitati nelle loro azioni di predazione dall’abitudine di nidificare in colonia e dall’essere, a dir poco subito dopo la schiusa, nidifughi i giovani pulli come ho potuto più volte constatare.
Altro fattore limitante per alcune zone apparentemente idonee è la bassa profondità dell’acqua nei canali circondariali: elemento che ovviamente consente il passaggio di vari mammiferi potenziali nemici di questa bella specie: non ultimo il cinghiale, che ormai è diffuso in buona parte della “Bassa Friulana”.
Il Cavaliere d’Italia si alimenta di piccoli invertebrati scovati nel fango, insetti, piccoli pesci, piccoli crostacei.
Durante le mie personali osservazioni ho potuto notare la grande abilità nello scovare gli invertebrati che dimorano, pensando di essere al sicuro, immersi nel limo. Il Cavaliere dimostra di avere un occhio infallibile anche in presenza di acqua poco trasparente, ad una attenta osservazione del fondale segue in genere una veloce beccata nel fango per poi riemergere con la preda ben stretta nel becco, se questa cerca di opporre resistenza avvolgendo il becco, nessun problema, con un vigoroso scuotimento la stordisce, poi la sciacqua e velocemente la ingoia.
Aggiungo che l’appetito è notevole: ho potuto osservare in più occasioni cavalieri catturare e mangiare qualche decina di invertebrati nel giro di pochi minuti. Già da pulli sono abili cacciatori indipendenti.
Il dimorfismo tra i sessi è ben evidente per chi sa osservare: il maschio ha un piumaggio del dorso nero lucido mentre la femmina è più brunastra. Il nero del capo, in genere maggiore negli esemplari maschili, non è invece un carattere affidabile per la distinzione dei due sessi.
La stagione riproduttiva inizia in aprile con i corteggiamenti, verso fine aprile - maggio la femmina depone fino a quattro uova in una buchetta o nido costituito da un ammasso di legnetti, paglie e simili… la cova è condotta da entrambi i sessi e dura dai 22 ai 25 giorni, i pulli sono da subito nidifughi.
Ho avuto la possibilità di osservare in più occasioni la parata nunziale del Cavaliere d’Italia e devo dire che è molto interessante. A dare il via è la femmina che manifesta la sua disponibilità assumendo una postura orizzontale del corpo, il maschio la avvicina da un fianco, immerge il becco in acqua e lo muove a modo di frullino, le tocca il becco, poi ripete dall’altro fianco, segue l’accoppiamento. Al termine il maschio si affianca alla femmina e, mi si passi la definizione, la abbraccia con un’ala.
Quanto sia forte il richiamo dato dalla particolare postura della femmina l’ho potuto constatare quest’anno quando stavo osservando attraverso il mio teleobiettivo, quindi in un campo visivo ristretto, un maschio intento ad alimentarsi, all’improvviso ha interrotto quanto stava facendo e di gran lena si è messo in movimento, per un poco l’ho seguito attraverso la lente senza capire cosa stava succedendo ma è bastato togliere l’occhio dalla fotocamera e tutto è stato chiaro… il nostro da buoni 50 metri aveva visto la compagna dare il segnale e si stava precipitando da lei.
Qualche nota anche sui giovanissimi cavalieri, sono in grado di allontanarsi dal nido dopo poche ore dalla nascita e l’acqua non li spaventa grazie alle lunghe zampe. Ho potuto constatare che sono davvero molto indipendenti, il cibo se lo cercano da soli allontanandosi senza problemi dai genitori.
Ho osservato presso la Riserva di Valle Canal Novo una nidiata di 4 pulcini, solo il più piccolo stava nelle immediate vicinanze del genitore, che in quel momento si occupava della loro protezione, anzi gli si avvicinava in cerca di tutela e ombra per riposarsi. Gli altri tre formavano un gruppetto e se ne stavano in disparte, per i fatti loro in poche parole.
Concludo precisando che le foto relative alla nidificazione le ho potute scattare grazie al fatto che presso la Riserva Valle Canal Novo di Marano Lagunare una coppia di Cavaliere d’Italia ha deciso di nidificare nel 2017 a ridosso della struttura denominata “camminata sull’acqua”.